Economia circolare al centro del convegno promosso da Codici con la partecipazione di Cncu, Agcm e Beuc

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Dall'ufficio Stampa di Codici

La sfida dell’economia circolare al centro del convegno promosso da Codici  con la partecipazione di Cncu, Agcm e Beuc

La sfida dell’economia circolare al centro del convegno promosso da Codici con la partecipazione di Cncu, Agcm e Beuc

Un momento di dibattito e di confronto su un tema centrale per il presente e, soprattutto, per il futuro del Paese. Si può riassumere così il convegno “Economia circolare e il rispetto delle regole in una economia che si rinnova”, svoltosi questa mattina e realizzato dall’associazione Codici nell’ambito del progetto “Consuma Consapevole & Responsabile”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Durante una diretta Facebook seguita e partecipata, sono stati toccati diversi punti interessanti. Ad aprire il convegno è stata l’onorevole Alessia Morani, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Presidente del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, dimostrando l’attenzione del Cncu per una tematica così importante e, al tempo stesso, alle istanze dei consumatori. Non meno preziosi sono stati i contributi di Giovanni Calabrò (Agcm), che nel suo intervento ha affrontato il tema delle regole attuali per la prevenzione e la lotta alle pratiche commerciali scorrette nell’economia circolare, e di Dimitri Vergne (Beuc), che ha portato il punto di vista dell’Europa soffermandosi sul Green New Deal. Il convegno è proseguito con gli interventi stimolanti di Desiree Giacomelli (Dottoressa di Ricerca in Management delle Imprese) sul ruolo delle imprese e degli stakeholder nell’economia circolare e di Carmine Laurenzano (Codici) sulla normazione attuale a livello europeo e nazionale.

“Dobbiamo operare per la migliore efficienza – ha dichiarato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, nell’intervento che ha chiuso il convegno – nel rispetto del principio di sussidiarietà e nel rispetto della normativa europea, ma considerando che l’ambiente non è regolabile con i soli strumenti di mercato e che non necessariamente la competizione di molti soggetti potrebbe consentire di raggiungere il migliore equilibrio tra obiettivi di efficienza ambientale ed economica. È il tempo di una riflessione su come allargare il campo di applicazione della responsabilità condivisa, coinvolgendo nuovi soggetti, e su come e se allargare a nuovi settori il principio di responsabilità estesa con la creazione di nuove filiere in altri campi, come, sull’esempio francese, il settore moda e arredamento”.

Sul sito di Consuma Consapevole sono disponibili i video degli interventi: clicca qui.