Il caso delle bollette a 28 giorni

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Dall'ufficio Stampa di Codici

Il caso delle bollette a 28 giorni

Il caso delle bollette a 28 giorni

Ricostruzione della lunga vicenda che si è conclusa con l’obbligo di risarcire in massa e in automatico i consumatori.

Com’è iniziata

Nel 2017 Wind, Vodafone, Fastweb e Tim hanno deciso di addebitare il costo delle bollette ogni 28 giorni, modificando il precedente piano che prevedeva una fatturazione mensile. In questo modo, i consumatori hanno iniziato a ricevere 13 bollette all’anno, una in più del solito.

I provvedimenti delle Autorità

Nel marzo dello stesso anno, l’Agcom ha decretato l’obbligo per i gestori telefonici di ritornare alla fatturazione mensile entro 90 giorni. La scadenza non è stata rispettata e ha dato luogo a un susseguirsi di delibere dell’Agcom e dell’Antitrust che hanno assegnato alle compagnie una multa. Grazie al ricorso al Tar di Vodafone, la sanzione da 1,1 milioni è stata dimezzata. Il Tar del Lazio ha, inoltre, stabilito una data limite entro cui rimborsare i clienti: il 31 dicembre 2018. Questo termine, poi, è stato posticipato fino a maggio 2019.

Il finale

A luglio 2019 il Consiglio di Stato ha deliberato l’obbligo per le compagnie telefoniche di rimborsare in automatico i consumatori. Questa sentenza ha dato forza alla precedente decisione dell’Agcom di risarcire tutti i cittadini lesi, senza aspettare che ne facciano esplicita richiesta.

Come richiedere il rimborso delle bollette a 28 giorni

Il rimborso avviene in modo automatico per tutti i consumatori danneggiati. In caso di problemi è possibile rivolgersi alle associazione dei consumatori per far valere i propri diritti.

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