Malasanità, Roma: Codici, necessario ristabilire la rotta del servizio a favore dei cittadini

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Dall'ufficio Stampa di Codici

Malasanità, Roma: Codici, necessario ristabilire la rotta del servizio a favore dei cittadini

Malasanità, Roma: Codici, necessario ristabilire la rotta del servizio a favore dei cittadini

E’ boom di casi di malasanità a Roma, a rivelarlo gli ultimi dati resi noti dal Tribunale di Roma e dal Ministero di Giustizia.

Ma la situazione di declino del SSR non è degli ultimi anni. Uno studio, compiuto esa¬minando proprio 1.900 sentenze del Tri¬bunale civile di Roma dal 2001 ai primi tre mesi del 2007, evidenziava i numerosi errori in corsia. I casi di malpractice sanitaria, nel periodo di riferimento, sono stati ben 1583, più frequenti sono stati dei chirurghi (595), segui¬ti dagli odontoiatri (278), dagli orto¬pedici (245), dai ginecologi (191), dai chirurghi estetici (181) e infine dagli oculi¬sti (93)”.
“A voler essere buoni, quindi, da più di 10 anni i cittadini pagano pesantemente e sulla loro pelle la tragicità della questione – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – proseguendo su questa linea, a fronte anche degli ultimi dati, i tempi duri per i cittadini non sono certo terminati”.
Spesso i casi di malpractice si concretizzano con una “condotta omissiva”, cioè una colpevole mancanza del medico, o con una “condotta commissiva”, cioè con un comportamento giudicato errato. Quello che è certo è che, in generale, i casi di malasanità costano allo Stato, e quindi a noi contribuenti, qualcosa come 10 miliardi di euro ogni anno.
“La sanità ha perso di vista la centralità del paziente – prosegue il Segretario Nazionale - per questo è necessario ristabilire la rotta del servizio a favore dei cittadini”.
A questo scopo, il Codici ha pronta una proposta di legge regionale, per cui si è in attesa della convocazione in Consiglio, con l’obiettivo di riportare al centro dell’azione e dell’attenzione delle strutture e degli operatori sanitari il soggetto principale del sistema: il cittadino, appunto.
Il testo non si propone di introdurre modifiche sostanziali nella sfera dei diritti, inserendo nuovi oneri o nuovi costi, ma punta alla razionalizzazione e soprattutto ad “orientare” il sistema.
All’interno del testo si richiamano concetti fondamentali quali la centralità della persona e la salute come diritto fondamentale dell’individuo. Lo scopo prefissato è stato quello di realizzare un testo di “indirizzo di politica sanitaria”, agendo in maniera tale da orientarne l’azione.