Codici: non bisogna sottovalutare le conseguenze dei rincari per i padri separati

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Codici: non bisogna sottovalutare le conseguenze dei rincari per i padri separati

Codici: non bisogna sottovalutare le conseguenze dei rincari per i padri separati

Un papà ed una figlia di 55 e 16 anni.

La storia che arriva da Firenze

Sono i protagonisti della storia che arriva da Firenze, raccontata recentemente da alcuni giornali. Un esempio lampante delle conseguenze della difficile situazione economica, ancora più dura per i padri separati. “Quello che ci ha colpito in questa vicenda – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, sono gli ostacoli che si trova di fronte questo papà. Un padre come tanti, perché non è un caso isolato, ci sono tante situazioni simili se non peggiori”.

Affitti per pochi

Stando al racconto del 55enne, nel luglio 2022 i proprietari dell’appartamento a San Frediano in cui abitava, ed in cui ha vissuto la sua famiglia fin dai tempi del bisnonno, hanno deciso di vendere l’immobile. Di fronte all’impossibilità di acquistarlo, inizia la ricerca di una nuova casa. “Parliamo di un lavoratore con contratto a tempo indeterminato – sottolinea Giacomelli –, che si scontra con i prezzi fuori controllo che stanno segnando anche il mercato immobiliare”. Per un appartamento in affitto con due stanze da letto il prezzo minimo è di 800 euro, una cifra che richiede un salario tre volte superiore o una busta paga di una seconda persona come garante. È chiaro che per un padre separato è praticamente impossibile.

Appello alla Ministra Roccela

“Una storia esemplare – dichiara Giacomelli –, che deve far riflettere e che deve spingere le istituzioni ad attuare politiche di sostegno per chi si trova in difficoltà. Quella dei padri separati è una categoria fortemente a rischio, presente in numero crescente tra i nuovi poveri. La situazione è insostenibile e non bisogna sottovalutare le conseguenze. Il papà protagonista di questa storia ha un contratto a tempo indeterminato, ma pensiamo a chi è disoccupato, a chi non ha un lavoro e finisce per dormire in auto. Una realtà drammatica che merita più attenzione, come abbiamo chiesto in una lettera inviata alla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella”.

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