Codici: prima sentenza nel processo sul deragliamento di Pioltello

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Dall'ufficio Stampa di Codici

Codici: prima sentenza nel processo sul deragliamento di Pioltello

Codici: prima sentenza nel processo sul deragliamento di Pioltello

Si è conclusa quella che si potrebbe definire la prima fase del processo per il disastro ferroviario di Pioltello del 25 gennaio di ormai 4 anni fa, in cui persero la vita tre persone e ne restarono ferite un centinaio.

Patteggiamento e testimonianze

Nei giorni scorsi il Giudice ha deciso che tutte le associazioni/enti qualificatesi come parti civili erano da escludere nel processo penale, ad esclusione della CGIL, ed è stata presentata la richiesta di patteggiamento per Ernesto Salvatore, l’allora responsabile del Nucleo Manutentivo Lavori di Treviglio di RFI. Questa richiesta, di 3 anni e mezzo, è stata inizialmente respinta in udienza preliminare dal Gup Anna Magelli per incongruenza di pena, mentre ieri, a seguito di un lungo dibattito, è stata invece accolta e quantificata in 4 anni. Il processo, però, continua per tutti gli altri imputati. Le accuse sono omicidio, lesioni e disastro ferroviario colposo e, solo per alcuni, per omissione di cautele contro infortuni sul lavoro.

“Con la prossima udienza del 22 febbraio – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – il processo entrerà nella fase clou con l’ascolto dei testimoni. Continueremo a batterci per tutelare tutte le persone coinvolte in questa drammatica vicenda”.

Il ricordo della tragedia

“Per queste persone – dichiara Davide Zanon, Segretario Regionale di Codici Lombardia – non sarà facile ritornare con il pensiero al disastro di quel giorno, ma la loro testimonianza sarà fondamentale per provare cosa è accaduto in quei pochi istanti che hanno cambiato per sempre le loro vite. La nostra associazione si è mossa sin da subito per dare assistenza a queste persone non solo dal punto di vista legale, ma anche fornendo loro un adeguato supporto psicologico grazie al prezioso aiuto di collaborati esperti della SIPEM. Ci auguriamo che questo processo si concluda nel minor tempo possibile, con una sentenza che possa dare la giusta pena a chi è responsabile di gestire la sicurezza dei trasporti pubblici e possa fornire un conforto a chi è stato vittima di questo disastro e ai loro cari”.