Scandalo bianco

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Importante operazione nell'ambito della sicurezza alimentare, Icqrf e Nas hanno sequestrato 200 tonnellate di latte e derivati. 

Il maxi-blitz

I numeri sono grandi, così come grande è la preoccupazione per i consumatori e questo è il motivo che ha spinto l’associazione Codici ad intervenire nell’inchiesta che coinvolge il gruppo Trevalli Cooperlat, una delle prime realtà italiane per la produzione di latte e formaggi. Con un esposto l’associazione Codici punta a tutelare i consumatori alla luce del maxi-blitz disposto dalla Procura di Pesaro ed eseguito in alcune località delle Marche dall’Unità investigativa Centrale del Dipartimento dell’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari del Masaf (Icqrf) e dal Comando Carabinieri Nas di Ancona. 

Sequestri e accuse

“Stiamo seguendo la vicenda da vicino – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed attendiamo l’esito delle indagini per avere un quadro chiaro e definito di una vicenda balzata agli onori della cronaca come lo scandalo del latte adulterato. Se i reati contestati venissero accertati, saremmo di fronte ad una pratica commerciale scorretta. Una condotta estremamente grave considerando che di mezzo c’è la salute dei consumatori. Per tutelarli abbiamo presentato un esposto alla Procura ed ora abbiamo deciso di compiere un ulteriore passo avviando una class action. Al momento non risulterebbero richiami o ritiri da punti vendita, ma è certa la preoccupazione di chi ha acquistato i prodotti del marchio, considerando anche che parliamo di uno dei primi gruppi italiani e che il sequestro è stato notevole”.

Salute e diritti 

“Siamo pronti a supportare a tutti i livelli l’azione intrapresa per tutelare la salute e i diritti dei consumatori – afferma Massimo Guido Conte, Segretario di Codici Marche –. Confidiamo che la giustizia faccia il suo corso in modo rapido e risolutivo, garantendo il ripristino della fiducia dei cittadini verso le aziende alimentari. Questa vicenda merita la massima attenzione. Gli aspetti da chiarire sono molti, le ombre sono inquietanti ed è doveroso fare piena luce. Auspichiamo la massima trasparenza, considerando anche l’importanza del gruppo coinvolto nell’inchiesta ed il fatto che parliamo di un bene importantissimo”.

La nota del Ministero

Come riportato nella nota diramata dal Masaf, i controlli sono scattati a seguito delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Pesaro a carico di 10 persone e 3 società, al fine di bloccare un complesso fenomeno di adulterazione e sofisticazione che serviva a coprire e correggere il cattivo stato di conservazione di prodotti destinati alla grande distribuzione. L’operazione ha impiegato complessivamente oltre 60 ufficiali di polizia giudiziaria, tra Carabinieri dei Nas e Ispettori dell’Icqrf.

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