Dalla magia dei Caraibi, al dramma Covid

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Dall'ufficio Stampa di Codici

Dalla magia dei Caraibi, al dramma Covid

Dalla magia dei Caraibi, al dramma Covid

Una vacanza tragica, che ha lasciato segni indelebili su alcuni passeggeri.

La crociera e il Covid

Parliamo della crociera “Dolci piccole Antille e la magia dei Caraibi” dell’inverno 2020, caratterizzata in maniera drammatica dal Covid. In Francia è stata promossa una class action in virtù del contagio di numerosi turisti transalpini. Tre di loro addirittura hanno perso la vita al rientro a casa. In Italia la vicenda è seguita dall'associazione Codici, che sta fornendo assistenza legale ad una coppia di Lucca.

L'allarme dell'Oms, le rassicurazioni di Costa 

Poche settimane prima dell’inizio della vacanza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità parlò di emergenza sanitaria internazionale per gli effetti devastanti del Covid. Ciò nonostante, la crociera non fu cancellata. Anche in considerazione del mancato riconoscimento del diritto di recesso senza penali, in molti molti decisero di imbarcarsi ugualmente. Una decisione dettata dal desiderio di alcuni di non perdere i soldi, mentre per altri le rassicurazioni fornite da Costa sgombravano il campo da ogni dubbio o timore.

La situazione a bordo

In realtà sulla nave il quadro era diverso rispetto a quello raccontato. Soltanto in una comunicazione del 13 marzo - afferma Stefano Gallotta, Responsabile del settore Trasporti e Turismo di Codici - veniva citata una non meglio precisata positività al Covid di un membro dell’equipaggio e di due passeggeri. La situazione peggiorò progressivamente. Quella che doveva essere una vacanza, divenne un incubo. A nostro avviso, Costa avrebbe dovuto prendere atto di quanto accaduto e assumersi le sue responsabilità. Così non è stato.

Il dramma della coppia di Lucca

I due viaggiatori assistiti dall'associazione Codici sono stati messi prima in quarantena e poi hanno iniziato a manifestare i disturbi tipici del Covid19, ovvero febbre, tosse, dolori articolari, mancanza di gusto e di olfatto. Il marito è stato ricoverato in terapia subintensiva a Lucca, poi intubato, quindi trasferito all’ospedale di Careggi dove è stato sottoposto alla procedura di Ossigenazione extracorporea a membrana. Ha lottato tra la vita e la morte e solo dopo sei mesi di ricovero è tornato a casa, in ambulanza e su una carrozzina, con deambulatore e ossigenoterapia. È stato riconosciuto invalido al 100%. La moglie si è negativizzata prima e fortunatamente ha sofferto meno, ma non è potuta rientrare al lavoro, dovendo accudire il marito.

Il muro contro muro

Nel pieno della pandemia non bisognava far partire la crociera. Alla luce di quanto accaduto l'associazione Codici ha chiesto, oltre al rimborso ed al risarcimento per la modifica peggiorativa registrata dalla crociera, anche un risarcimento di 1 milione di euro per il danno alla salute causato dai due viaggiatori toscani. La compagnia ha risposto di non avere alcuna responsabilità per quanto accaduto. Non è la prima volta che si registra, di fatto, il rifiuto al dialogo. Naturalmente l'azione promossa dall'associazione va avanti, pronta a portare il caso in Tribunale. 

Le due class action dichiarate ammissibili

Sono numerose le azioni promosse dall'associazione Codici nei confronti di Costa Crociere. Una, in particolare, ha segnato uno spartiacque nella giurisprudenza. Si tratta della class action per la vacanza a bordo della nave Victoria dell’agosto 2019 per il pacchetto “Grecia nel cuore”. È stata la prima ad essere stata dichiarata ammissibile in Italia nel settore crociere. Lo ha stabilito il Tribunale di Genova, che successivamente ha dato il via libera ad un'altra class action, sempre nei confronti di Costa, in questo caso per il pacchetto “Le perle del Caribe” a bordo della nave Pacifica del dicembre 2017.

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