Avviata una class action per il risarcimento dei consumatori che hanno acquistato una mascherina U-Mask.
Indagini e sigilli
Parliamo di un prodotto di prevenzione per il Covid19 particolarmente noto perché utilizzato anche da personaggi famosi ed enti sportivi, su cui sono state avviate delle verifiche. Nello specifico, la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per frode, scattata dopo la denuncia di una società concorrente, secondo cui le mascherine garantirebbero un filtraggio inferiore alla percentuale di quella garantita dalle FFP3, a cui vengono paragonate dall'azienda. I Carabinieri del Nas di Trento, invece, hanno posto i sigilli ad un laboratorio di Bolzano, dove sono stati effettuati i test sulla capacità di filtrazione dei dispositivi.
La segnalazione all'Antitrust
Notizie che hanno destato grande preoccupazione tra i consumatori, convinti di aver acquistato un prodotto dalle alte capacità tecniche, ma sui invece si sono addensate numerose nubi. Il Ministero della Salute ha classificato le U-Mask come Dispositivo Medico di Classe 1, quindi come una comune mascherina chirurgica, mentre le mascherine FFP2 e FFP3 sono catalogate come Dispositivi di Protezione Individuale. E questo è un tema segnalato all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dall'associazione Codici, che ne ha chiesto l'intervento.
L'intervento del Ministero
Nel giro di poche settimane, il Ministero della Salute ha adottato due provvedimenti molto forti. È stato imposto, infatti, il divieto di vendita ed il ritiro dal mercato del modello 2.0 e del modello 2.1, quest'ultima azione accompagnata dal sequestro di oltre 3 tonnellate di merce da parte dei Carabinieri del Nas di Trento.
Care mascherine
In tutta questa vicenda c'è poi anche l'aspetto economico da non sottovalutare. Il prodotto, infatti, è in vendita al costo di 33,60 euro. Una somma non indifferente, a cui bisogna aggiungere il ricambio del filtro, necessario dopo 200 ore di utilizzo, dal costo di circa 16 euro. Comprensibile, quindi, anche la rabbia dei consumatori per quanto pagato per un prodotto che, come dichiarato dal Ministero, in realtà vale come una semplice mascherina chirurgica.
La class action
Alla luce di un quadro preoccupante, con tante ombre su cui fare luce, l'associazione Codici ha avviato una class action per chiedere il rimborso ed il risarcimento danni dei consumatori.
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