Acea e la bolletta da 7000 euro

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Dall'ufficio Stampa di Codici

Acea e la bolletta da 7000 euro

Acea e la bolletta da 7000 euro

Bollette non recapitate e fatturazioni stimate. Cosa deve fare il cittadino? Risponde lo Sportello Legale Codici.

Quando si tratta di contratti per la fornitura di energia elettrica o gas, si sa, è sempre bene tenere gli occhi aperti e controllare gli importi: in tutta Italia, infatti, si moltiplicano i casi di bollette mai recapitate, mancate fatturazioni e cifre eccessivamente alte.

Raccontiamo la storia di un piccolo commerciante che ha stipulato un contratto con Acea in concomitanza con l’apertura della sua attività. Racconta che la prima bolletta è arrivata dopo due anni ed ammontava a circa 7.000 euro.

Cosa può fare il cittadino che non vede arrivare una bolletta del genere? Dopo il primo bimestre può contattare il servizio clienti, se non riceve risposta positiva la prima cosa da fare è mandare una raccomandata con ricevuta di ritorno chiedendo il ripristino della fatturazione.

Il commerciante intervistato racconta di aver ricevuto due bollette con consumo stimato, non effettivo. È riuscito ad entrare a regime con un consumo reale solo dopo molto tempo. In questo caso, come in molti altri segnalati al Codici, la differenza tra consumo effettivo e stimato era a favore di Acea di circa 1000 kilowatt.

Questo è un altro problema molto frequente: i contatori, infatti, dovrebbero essere tele gestiti e tele letti in remoto, ma molti ancora non sono in linea con tale prescrizione, per cui le bollette, sia che provengano da Acea che da altri gestori, non presentano letture effettive.

Se ci si ritrova nella spiacevole situazione di un debito di 7000 euro con un gestore, la prima cosa da fare è cercare di ottenere una rateizzazione, cercando comunque di capire se la bolletta è stata emessa su base effettiva, se così non fosse è necessario richiedere la ricostruzione dei consumi su base effettiva.

“Sono fin troppi i cittadini che si rivolgono all’associazione per problemi riguardanti bollette non recapitate o fatturazioni solo stimate – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – In tutti questi casi a rimetterci è sempre il consumatore, che si ritrova a pagare somme maggiori di quelle dovute. Ai gestori chiediamo più trasparenza, più attenzione e maggiore rispetto per le normative vigenti”.