Spreco alimentare, le iniziative

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Dall'ufficio Stampa di Codici

Spreco alimentare, le iniziative

Spreco alimentare, le iniziative

Si celebra il 5 febbraio la Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare.

Ricorrenza che dal 2014, anno in cui furono convocati gli Stati generali della filiera agroalimentare italiana, si inserisce nella Campagna Spreco Zero per sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema nevralgico del nostro tempo, intrinsecamente legato a quello ambientale. Il tema di questa ottava Giornata Nazionale sarà Stop Food Waste. One health one planet. Focus su uno sviluppo sostenibile.

 In primissimo piano gli Obiettivi di Sostenibilità indicati nell’Agenda ONU 2030: “Questa svolta culturale - spiega Andrea Segrè, promotore della Giornata Nazionale e unico relatore italiano agli eventi 2020 della Giornata internazionale di consapevolezza dello spreco alimentare proclamata dall’ONU - è un passaggio obbligato per la riduzione dello spreco alimentare domestico, che incide per il 50% circa dello spreco complessivo del cibo sul pianeta.  I 17 Obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite sono davanti a noi ed il decennio che si apre sarà determinante per coglierli: la prevenzione degli sprechi e lo sviluppo sostenibile devono coinvolgere l’impegno congiunto delle governance e dei cittadini del pianeta.”

Impatto concreto contro lo spreco alimentare. In occasione della Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare, sono tanti gli esempi di piccoli circoli virtuosi di un nuovo approccio verso gli acquisti che coinvolgono i settori del sociale, dell’ambiente e della ricerca scientifica. Fondazione Cariplo ad esempio, ha presentato alcuni progetti di economia circolare e di Food Policy, come “Bella Dentro”, una start-up innovativa milanese che acquista direttamente dagli agricoltori quei prodotti orto-frutticoli solitamente non accettati dalle cooperative e dalla grande distribuzione, o il programma “QuBì-La ricetta contro la povertà infantile” che aumenta l’accesso alla spesa per le famiglie in difficoltà economica e realizza progetti per supportare un’alimentazione corretta e variegata riducendo contemporaneamente gli sprechi alimentari. Dall’emergenza cibo, alla casa e all’inserimento lavorativo, è stato lanciato da una cordata di 53 organizzazioni lodigiane, il progetto “Incontrarsi per nutrire la comunità” organizza una raccolta di alimenti a lunga conservazione per duemila famiglie del territorio. Uno studio sulle cause sociali e comportamentali.

Un mezzo per monitorare lo spreco alimentare in Italia è l’Osservatorio Waste Watcher, un progetto della campagna Spreco Zero, che fornisce alla collettività dati e strumenti di comprensione di dinamiche sociali, comportamentali e di stili di vita determinanti per lo spreco alimentare nelle famiglie italiane. Analisi puntuali e monitoraggi periodici hanno permesso di ampliare gli orizzonti su altri temi collegati allo spreco alimentare domestico in un’ottica di economia circolare e sviluppo sostenibile per l’ambiente. Una realtà che diventa internazionale. Oltre a fornire un’istantanea del Paese quantificando l’incidenza dello spreco di cibo nelle case italiane, Waste Watcher promuove una campagna di sensibilizzazione globale attraverso un monitoraggio su scala mondiale, con un’indagine che verrà presentata il 29 settembre durante la Giornata Internazionale di consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari promossa dall’ONU. Trend positivi. Secondo i dati relativi al 2020 lo spreco alimentare a livello domestico in Italia costa circa 6,5 miliardi, quello relativo alla produzione e distribuzione di filiera oltre i 3, per un costo nazionale di quasi 10 miliardi. Le tonnellate di cibo buttato annualmente in Italia ammontano a quasi 2 milioni. Numeri che, pur rimanendo allarmanti, segnalano un trend decrescente: infatti nel 2020 sono state salvate dallo spreco 222.125 tonnellate di alimenti, con una riduzione dello spreco dell'11,6% rispetto al 2019, che si è tradotto in un risparmio nazionale di 376 milioni.

Una tendenza che si conferma in questo primo scorcio del 2021, monitorato nella settimana del 18/21 gennaio da Waste Watcher International su rilevazioni Ipsos. L’Italia è tra i Paesi più sensibili allo sviluppo sostenibile. L’attenzione alla prevenzione degli sprechi alimentari ed al loro impatto ambientale risulta particolarmente alta in Italia, dove 1 cittadino su 2 (la media mondiale è meno di 1 cittadino su 3) dichiara il suo impegno e sensibilità al tema. Inoltre l’85% della popolazione ritiene che dovrebbero essere rese obbligatorie le donazioni di cibo ritirato dalla vendita ad associazioni che tutelano le persone più bisognose, un’attenzione nata anche alla luce della vertiginosa crescita della povertà generata dalla pandemia Covid-19: Banco Alimentare - la Fondazione che dal 1989 recupera ogni giorno il cibo non consumato nelle mense collettive e dalla grande distribuzione per redistribuirlo agli enti caritativi - ha visto crescere le richieste di aiuto alimentare mediamente di circa il 40%, le persone che si sono rivolte agli enti caritativi sono passate da 1,5 milioni a circa 2,2.