Consigli per i consumatori sullo spreco alimentare

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Dall'ufficio Stampa di Codici

Consigli per i consumatori sullo spreco alimentare

Consigli per i consumatori sullo spreco alimentare

L’attuale situazione degli sprechi alimentari evidenzia quanto le scelte del consumatore hanno un peso nelle dinamiche economiche, ambientali e sociali del mondo che ci circonda.

Per questa ragione risulta fondamentale promuovere la diffusione di informazioni corrette che diventino lo strumento attraverso il quale il consumatore possa effettuare scelte consapevoli e responsabili.

Ogni volta che sprechiamo alimenti, sprechiamo anche il terreno, l’acqua, l’energia e gli altri fattori di produzione utilizzati per produrre l’alimento che non consumiamo.

Pertanto, ogni diminuzione dello spreco alimentare comporta effettivamente potenziali vantaggi per l’ambiente.

Il 5 febbraio ricorre la giornata nazionale contro gli sprechi alimentari.

All’articolo 1, la legge 166/2016 ha posto come finalità la riduzione degli sprechi nelle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari e farmaceutici, attraverso la realizzazione di specifici obiettivi:

  • favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari ai fini di solidarietà sociale, destinandole in via prioritaria all’utilizzo umano;
  • favorire il recupero e la donazione di medicinali, di prodotti farmaceutici e di altri prodotti a fini di solidarietà sociale;
  • contribuire alla limitazione degli impatti negativi sull’ambiente e sulle risorse naturali mediante azioni volte a ridurre la produzione di rifiuti ed a promuovere il riuso ed il riciclo al fine di estendere il ciclo di vita dei prodotti;
  • contribuire al raggiungimento degli obiettivi generali stabiliti dal Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, adottato ai sensi dell’articolo 180, comma 1-bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e dal Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare previsto dal medesimo Programma nonché alla riduzione della quantità dei rifiuti biodegradabili avviati allo smaltimento in discarica;
  • contribuire ad attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione dei consumatori e delle istituzioni sulle materie oggetto della presente legge, con particolare riferimento alle giovani generazioni.

Stante il Rapporto annuale redatto dal Waste Watcher e presentato al Ministero della Salute, per la prima volta nel 2020 lo spreco alimentare è in calo!

Ciò a significare come le diverse campagne di sensibilizzazione e conoscenza sull’argomento hanno avuto e continuano ad avere un impatto positivo sul consumatore.

Ad oggi la Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare è l’occasione per sensibilizzare il consumatore.

A questa giornata, da quest’anno se ne affiancherà un’altra ossia la 1° Giornata mondiale per la Consapevolezza sullo spreco e le perdite alimentari proclamata dalle Nazioni Unite per il 29 settembre 2020.

Nel 2010, nasce e si sviluppa sul nostro territorio la campagna europea di sensibilizzazione “Spreco Zero”, promossa da Last Minute Market e realizzata in stretta partenership con il Ministero dell’Ambiente.

Rapidamente la campagna è diventata un “movimento di pensiero ma anche strumento di lavoro concreto attraverso la Dichiarazione Congiunta firmata da uomini di scienza e di cultura, insieme a centinaia di cittadini” (Andrea Segrè, Fondatore e Presidente di Last Minute Market).

Oggi, la campagna ha generato la Carta Spreco Zero sottoscritta da 800 Sindaci italiani delle metropoli di Roma, Milano, Firenze, Napoli e Bologna nonché di tante altre amministrazioni.

Quest’anno l’obiettivo della campagna è quello di sensibilizzare e far conoscere al consumatore il giusto binomio cibo – salute e quindi sulla prevenzione dello spreco come un presidio concreto per la salute dell’ambiente e della persona.

Il Progetto SPAIC ossia Cause dello spreco alimentare ed interventi correttivi, realizzato dall’INAIL, in collaborazione con il Ministero della Salute e del MIUR, nel corso degli anni si è allineato perfettamente agli obiettivi generali imposti dalla legge 166/2016 ed ha individuato nel “consumatore” (singolo individuo o intera famiglia) l’elemento focale su cui intervenire, al fine – appunto – di individuare e correggere tutti quei comportamenti scorretti che causano lo spreco alimentare, attraverso la promozione di un’adeguata campagna informativa volta alla conoscenza e sensibilizzazione che guidi vero un nuovo stile di vita.

L’educazione al consumo, dovrebbe partire già nel percorso scolastico.

Difatti, nel suddetto ambito il progetto SPAIC ha sviluppato e realizzato la c.d. metodologia del lifelong learning ossia l’opportunità di realizzare un’esperienza all’interno di un luogo familiare per lo studente e punto di riferimento connesso alle specificità del territorio da esso vissuto.

Il Progetto ha posto, dunque, lo studente come protagonista di un percorso formativo fornendogli la conoscenza del tema, guidandolo verso l’acquisizione della consapevolezza, e stimolandolo a proporre soluzioni innovative, creative ed efficaci circa il tema dello spreco alimentare.

Nondimeno, l’atteggiamento responsabile verso il cibo è stato proposto come aspetto collegato al rispetto del proprio stile di vita alimentare, del proprio e altrui benessere e del diritto di tutti ad una corretta alimentazione.

L’approccio metodologico adottato è stato quello del c.d. “nudging” (“spinta gentile”), ossia di un efficace approccio psico - comportamentale orientato su di un modello educativo che spinga verso un comportamento corretto e che non risulti come imposizione autoritaria ma come scelta dell’individuo stesso, stimolato ad essere protagonista partecipe dell’obiettivo proposto.

In conclusione, il Progetto lancia una forte campagna di sensibilizzazione sul tema partendo proprio dalle nuove generazioni.

Generazioni che saranno, un domani, pronte ad affrontare un tema, ad oggi, delicato e insormontabile.

Oggi, a causa in primis di uno stile di vita cambiato notevolmente nel corso degli anni e sempre più sedentario dal punto di vista lavorativo, il consumatore sembrerebbe non esser più in grado di risparmiare e conservare.

Forse, non tutti sanno che lo spreco alimentare incide negativamente sulla salute.

Basti pensare che le malattie legate all’eccesso di cibo come l’obesità, il diabete e quelle

cardiovascolari sono le più diffuse al mondo.

Nei paesi più sviluppati, il consumatore ha un accesso diretto ad alimenti sufficienti, sicuri e nutrienti che soddisfano la sua necessità per condurre una vita attiva e sana.

Nelle società in cui la disponibilità è abbondante e l’accessibilità al cibo è garantita, al contrario del fenomeno della denutrizione si assiste all’aumento dello spreco alimentare anche sotto forma dell’eccessiva nutrizione.

Difatti, la possibilità di trovare qualcosa da mangiare in qualsiasi posto, ci ha portato negli anni a mangiare più di quanto avremmo dovuto.

Ebbene, il diffondersi delle condizioni di sovrappeso, obesità e diabete potrebbe essere la conseguenza, proprio, delle aumentate quantità di cibo di cui oggi disponiamo, di un tipo di alimentazione errata oltre che della sedentaria.

Nello specifico, sovrappeso ed obesità rappresentano il V fattore di rischio per mortalità globale.

Già oggi si stima che circa il 58% del diabete mellito, il 21% delle malattie coronariche e % tra 8 – 42% di talune tipologia di cancro siano attribuite alla sola obesità.

Un obeso costa tra i 450/550 euro in più all’anno rispetto ad una persona in linea e la spesa che incide maggiormente è quella per i ricoveri ospedalieri.

Un fattore che incide negativamente sull’intera economia globale.

Educare ed educarci ad una vita sana e regolare può aiutare il prossimo ed aiutare noi!