“Cosa si mangia oggi?”. Cibi scaduti, se non si fa attenzione alle etichette

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Dall'ufficio Stampa di Codici

“Cosa si mangia oggi?”. Cibi scaduti, se non si fa attenzione alle etichette

“Cosa si mangia oggi?”. Cibi scaduti, se non si fa attenzione alle etichette

Qual è la domanda che quotidianamente viene spesso pronunciata? Sicuramente: “ Cosa si mangia oggi?”.

Già proprio così, l’alimentazione è l’elemento fondamentale nella vita dell’uomo e spesso viene messa a repentaglio dalla poca correttezza di proprietari di supermercati e ristornati. E’ sempre più facile correre il rischio di trovare cibi scaduti ed in cattivo stato di conservazione che rappresentano un attento alla salute del consumatore e , perché no, anche per le sue tasche.

Da Nord a Sud, infatti, è boom di sequestri di strutture carenti dal punto di vista igienco-sanitario da parte della Guardia di Finanza di tutt’Italia.Le frodi alimentari sono tante e diffuse. Solo nel 2009 i carabinieri dei Nas hanno scoperto 23.342 infrazioni su 34.675 ispezioni effettuate, sequestrando in 12 mesi ben 39,3 milioni di chili di merce. Si va dalle mozzarelle blu al vino corretto con additivi chimici, dalle farine con il prione ai cibi scaduti e ravvivati con coloranti o ritoccando la data di scadenza in etichetta. E davanti a tutto questo cosa accade? Mentre continuano i controlli dalle parti di competenza sul territorio nazionale, il decreto “taglia leggi” del ministro Calderoli cancella anche la legge 283 del 1962, che riguarda la disciplina igienica della produzione e della vendita di cibi e bevande. Ma allora come possono tutelarsi i consumatori? L’unico modo è prestare attenzione all’etichetta che deve contenere: innanzitutto, la denominazione di vendita così come previsto dalle disposizioni che disciplinano il prodotto stesso. Fondamentale è anche l'elenco degli ingredienti che devono essere riportati in ordine di quantità decrescente e comprende anche gli additivi e le sostanze aromatizzanti. L’etichetta deve presentare, per la tutela del consumatore, anche i seguenti punti:

  • il nome e la sede del produttore o del confezionatore;
  • la sede dello stabilimento di produzione o confezionamento;
  • la data di scadenza;
  • le modalità di conservazione e utilizzazione;
  • le istruzioni per l'uso;
  • il luogo di origine o di provenienza.

Insomma, “ occhio alla spesa”!

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