Si apre il processo per decesso da shock settico

Tutte le ultime notizie

Dall'ufficio Stampa di Codici

Si apre il processo per decesso da shock settico

Si apre il processo per decesso da shock settico

L’associazione Codici è stata ammessa parte civile dinnanzi al Tribunale di Palermo per un caso di presunta malasanità.

Una donna infatti, nel giugno 2011, è morta a causa di una complicanza dello stato di shock settico, in seguito ad un intervento di laparotomia esplorativa eseguito nella Nuova Casa di Cure Demma srl di Palermo.

Vediamo brevemente come sono andati i fatti. La giovane donna, affetta da forte obesità, dopo l’intervento chirurgico in questione aveva lamentato una cefalea, per la quale le era stato somministrato del paracetamolo. La paziente venne dimessa, ma dopo due giorni si rese necessario un nuovo ricovero alla clinica a causa dei seguenti sintomi: addome acuto, febbre alta, dolore addominale, vomito biliare e contrazione della diuresi. Per tali motivi venne sottoposta nuovamente ad intervento chirurgico. Dopo la comparsa di altri sintomi e di complicazioni, i parametri vitali della paziente cominciarono a peggiorare, fino ad arrivare all’arresto cardio-respiratorio.

Sui medici chirurghi che hanno avuto in cura la donna, Giuseppe M., Franco P., Maria M., ora cadono le imputazioni (ovviamente non ancora dimostrate) di negligenza, imprudenza ed imperizia. I medici, infatti, secondo tale interpretazione, non avrebbero approfondito il sospetto di avvenuta lesione iatrogena dell’intestino, prescrivendo paracetamolo alla paziente che riferiva cefalea nonostante sospetto di lesione performativa intestinale. Avrebbero poi dimesso precocemente la paziente senza verificare l’avvenuta perforazione. In questo modo (si suppone anche con il secondo intervento) avrebbero provocato il prolungarsi dei tempi dell’infezione e l’instaurarsi della peritonite stercoracea conseguita alla perforazione intestinale di natura iatrogena, con shock settico irreversibile.

“Siamo pienamente soddisfatti di essere stati ammessi al processo come parte civile – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – L’associazione continua la sua lotta per tutelare il diritto dei cittadini alla salute, in ogni suo aspetto. Si ricorda infatti che Codici è promotore di una campagna contro la malasanità dal titolo “Indignamoci”, che ha come scopo quello di scuotere le coscienze ed indignarsi contro la crescente disorganizzazione e deresponsabilizzazione nella sanità e il decadimento del servizio sanitario nazionale e prevede espressamente il sostegno alle vittime della malasanità”