Sanità, i conti non tornano

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Dall'ufficio Stampa di Codici

Sanità, i conti non tornano

Sanità, i conti non tornano

Oltre un milione di cittadini sono colpiti da patologie croniche o da non autosufficienza: disabili, malati affetti dal morbo di Alzheimer, da demenza senile, malati psichiatrici gravi,eccetera.

Molte di queste persone non sono autonome e richiedono assistenza 24 ore su 24 al giorno. Per le famiglie con un disabile a carico, la situazione risulta difficile anche dal punto di vista economico. Potersi curare e vivere una vita dignitosa per molti è davvero un lusso, le spese da sostenere per cure, diagnosi e misure di sostegno occupano gran parte delle entrate familiari. Secondo uno studio del 2010  dell’ Isfol, Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori, “il 20% delle famiglie ha dovuto chiedere un aiuto finanziario, soprattutto ai parenti, per far fronte a questi costi”. E capita spesso di dover rivolgersi agli istituti finanziari per richiedere un prestito: non si tratta né dell’acquisto di una macchina o di una vacanza, ma del diritto a curarsi.
E’ per questo che Codici ha sposato l’iniziativa del Comitato costituito da: Fondazione promozione sociale onlus; Adina, Associazione per la difesa dei diritti delle persone non autosufficienti onlus; Associazione senza limiti; CartaCanta onlus, Associazione tutela diritti persone non autosufficienti; Comunità Progetto Sud onlus; Csa, Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base di Torino; Gruppo solidarietà; Medicina Democratica onlus; Movimento Handicap; Mtd onlus, Movimento per la tutela dei diritti delle persone diversamente abili e quelle non autosufficienti; Opinio Populi. Riviste: Appunti; Controcittà; Prospettive assistenziali.       
L’obiettivo è quello di presentare una petizione popolare ai parlamentari della Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica per  il finanziamento dei LEA, Livelli essenziali di assistenza sanitaria.
L’oltre milione di malati su citati, ha diritto a prestazioni sanitarie semiresidenziali e residenziali ma in molti casi le prestazione dovute dal Servizio Sanitario Nazionale o dai singoli Comuni, non vengono fornite. Ma qual è la motivazione ? Spesso, le famiglie coinvolte devono sentirsi ‘dire’ che a mancare o ad essere carenti sono le risorse economiche pubbliche. Eppure, i Lea sono stati riconosciuti dal  Parlamento che ,con l’approvazione dell’articolo 54 della legge 289/2002, ha riconosciuto i diritti pienamente esigibili sanciti dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001.
La situazione rischia fortemente di diventare ancora più drammatica a seguito della presentazione alla Camera dei Deputati, avvenuta il 29 luglio scorso da parte del Ministro Tremonti, del disegno di legge n. 4566 “Delega al Governo per la riforma fiscale e assistenziale” che prevede la riduzione delle già scarse risorse a causa della crisi economica.
Di qui la proposta del Comitato: sì a nuove idonee entrate, evitare che il settore pubblico continui a fornire prestazioni di natura assistenziale a coloro che non ne hanno alcun bisogno, eliminare o ridurre gli sprechi, sì alla realizzazione di risparmi sostenibili.
Pertanto, Codici da sempre da parte del malato, aderisce alla petizione popolare e sta avviando in tutte le sedi territoriali una raccolta firma da presentare al Parlamento per richiedere i finanziamenti per il sostentamento dei LEA.