Usura dilagante, la legge è sempre più inadeguata

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Dall'ufficio Stampa di Codici

Usura dilagante, la legge è sempre più inadeguata

Usura dilagante, la legge è sempre più inadeguata

Parte a settembre, su tutto il territorio nazionale, la campagna referendaria di Sos Racket e Usura, che propone una raccolta firme per cambiare alcune norme eccessivamente vincolanti e inadeguate.

L’obiettivo, infatti, è quello di consentire l’accesso al fondo antiusura anche a chi non è in possesso di una partita Iva (si parla di ben 400.000 persone). Il secondo punto spiega che gli imprenditori che hanno accesso al fondo devono ottenere la provvisionale del danno subito entro un anno dalla presentazione della denuncia. Il terzo punto, infine, richiede una commissione parlamentare di inchiesta per fare chiarezza sulla vicenda di Carlo Ferrigno. 

L’usura è purtroppo un fenomeno sempre più dilagante, che attanaglia diverse e numerose realtà italiane. Gli strumenti della legge mostrano sempre maggiormente la loro inadeguatezza ad affrontare i nuovi fenomeni sociali criminosi. Le normative vigenti sono ormai desuete e inefficaci, andrebbero rinnovate concretamente, ma troppo spesso si fanno sentire le spinte delle piccole lobby dei professionisti dell’usura, che dettano regole e direttive.“Il Ministero dell’Interno  - dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale Codici - sembra che sottovaluti volontariamente la questione, che risulta invece di grande rilevanza. Quest’ultimo risulta insensibile alle richieste della società civile, mentre sembra molto disponibile nei confronti di altri organismi”. Si prenda ad esempio l’Abi, l’associazione bancaria italiana, che aveva fatto richiesta di modifica della rilevazione dei tassi soglia dell’usura. Il Ministero ha concesso tale modifica, facendo sì che le banche aumentino ancor più gli interessi sui prestiti, a tutto discapito dei cittadini. 

In base a quanto appena detto, Codici si impegna a difendere i consumatori attraverso la garanzia del rispetto della volontà popolare. Per questo l’associazione decide di aderire alla campagna referendaria di Sos Racket e Usura, che prevede la raccolta di 500.000 firme per cambiare la legge 108/96.