Indebitamento, maglia nera alla Sicilia

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Dall'ufficio Stampa di Codici

Indebitamento, maglia nera alla Sicilia

Indebitamento, maglia nera alla Sicilia

Le famiglie siciliane sono le più indebitate d'Italia.

In tutto sono ben 114 miliardi di euro i soldi da rimborsare, dopo aver chiesto prestiti personali. Il sistema bancario non favorisce certamente il ricorso a piccoli prestiti per aiutare le famiglie indebitate ad arrivare alla fine del mese. Oltre alla imposizione di notevoli interessi, spesso i richiedenti non riescono a soddisfare le richieste delle banche in merito alla documentazione da presentare per comprovare il possesso dei requisiti. Ciò induce la persona bisognosa a ricorrere al mercato dell'usura, con la conseguenza di rovinarsi per tutta la vita. Incresciosa quindi diventa la situazione della vittima dell'usura, la quale entra in un vortice da cui difficilmente potrà uscirne fuori. L'usurato viene dapprima ammaliato o attratto da sorrisi e promesse di incoraggiamento, ottenendo qualche piccolo prestito a condizioni che sembrano vantaggiose rispetto alle banche, ma via via viene travolto da impegni finanziari così gravi con richieste sempre più esose di interessi e spesso ci rimette proprietà e vita. Poiché l'usura agisce al di fuori della legalità, approfittando di particolari stati di bisogno di alcuni componenti della società, tali attività attirano la criminalità organizzata e la mafia ad assumerne la titolarità. Pertanto la vittima non può più uscire dal sistema, oltre che per lo stato di bisogno anche per paura di rappresaglia nei suoi confronti e in quelli dei suoi familiari. “La povertà è l'anticamera dell'usura - dichiara il coordinatore regionale G. Vella - Codici Sicilia, sensibile a questa problematica, apre le porte alle famiglie con gravi problemi economici. Il problema è che le famiglie veramente bisognose rimangono nascoste, per cui bisogna collaborare con parrocchie, caritas ed enti vari per agevolare la comunicazione”. Si informano i cittadini che la nostra sede di Palermo in via Resuttana n.352/b offre tutela e assistenza alle vittime.