Appalti pubblici, centro nord terreno fertile per le infiltrazioni mafiose

Tutte le ultime notizie

Dall'ufficio Stampa di Codici

Appalti pubblici, centro nord terreno fertile per le infiltrazioni mafiose

Appalti pubblici, centro nord terreno fertile per le infiltrazioni mafiose

La presenza delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici è una realtà e mentre in passato questo fenomeno interessava soprattutto le Regioni del Sud Italia, oggi il fenomeno si è spostato soprattutto nel Centro e al Nord e la Regione Lazio e la Lombardia sono diventati terreni fertile per le infiltrazioni mafiose proprio per la presenza di numerosi cantieri. 

L’osservatorio Codici ha documentato l’attività istituzionale svolta nel settore degli appalti pubblici, i controlli delle Forze dell’ordine hanno interessato nel Nord d’Italia le ditte interessate nei lavori di collegamento autostradale BRE.BE.MI. Brescia, Bergamo, Milano e la realizzazione della quinta metropolitana lombarda. Nella Regione Lazio, invece,  i controlli hanno interessato in particolare i lavori di realizzazione della metropolitana linea c di Roma, che ad oggi presentano forti ritardi nella data di consegna dei lavori  con costi elevati.  L’operazione volta a verificare infiltrazioni mafiosi in questi grossi appalti  ha portato nella regione Lazio al controllo, negli ultimi 6 mesi del 2010, di 158 imprese, e presumibilmente parte di  questi controlli hanno interessato proprio i lavori in atto per la realizzazione della metropolitana c. Mentre 98 sono state le imprese controllate in Lombardia e 60 in Emilia Romagna, Regioni  nelle quali le infiltrazioni mafiose hanno affinato le proprie tecniche investendo proprio nel settore degli appalti. La Capitale, per esempio, si presenta con un nuovo assetto e una nuova struttura criminale che prende forma, adattandosi alla realtà e al contesto sociale. Roma, grazie alla strategicità del tessuto cittadino rappresenta un favorevole luogo per il rifugio dei latitanti e terreno fertile per mercati illeciti più sofisticati, quali: appalti pubblici e impresa, attraverso la nuova tecnica del leverage buy out.

Dall’analisi dell’Osservatorio CODICI emerge che il sistema mafioso investe nel settore terziario e si manifesta attraverso:

la presunta corruzione di pubblici funzionari;
procedure irregolari per l’assegnazione dei lavori;
scarsa trasparenza delle procedure;
alterazione delle condizioni concorrenziali che può contribuire ad annientare le imprese oneste;
burocrazia farraginosa;
il ricorso a provvedimenti di natura emergenziale;
lo sviluppo incontrollato dei cantieri dettato dalla politica del “fare per fare”.
La criminalità investe, si adatta alla realtà e si muove soprattutto sugli appalti pubblici. Per evitare che il tessuto venga infettato ulteriormente dalle varie forme di corruzione, CODICI chiede alle istituzioni maggiore trasparenza negli appalti;

prevedere libertà di accesso  alle informazioni come previsto per l’accesso  alle informazioni  di  natura ambientale;
valutazione dei lavori degli uffici pubblici, snellendo la burocrazia ancora troppo faraginosa;
trasparenza sui provvedimenti  di  natura emergenziale per i  quali  vengono  assegnati  appalti  senza gare;
a porre in essere un affinato organismo di controllo, sofisticato quanto le nuove tecniche usate dalle infiltrazioni, con la partecipazione della società civile
a mettere in atto una azione che vada ad incidere contro il fenomeno di apparente clientelismo, legato a fazioni politiche, che potrebbe nascondere capitale criminale;
a verificare la trasparenza nella pubblica amministrazione, inerente soprattutto la situazione patrimoniale di funzionari collocati in posti chiave.