Codici Emilia-Romagna: azione collettiva per le vittime della maxitruffa nel riminese

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Dall'ufficio Stampa di Codici

Codici Emilia-Romagna: azione collettiva per le vittime della maxitruffa nel riminese

Codici Emilia-Romagna: azione collettiva per le vittime della maxitruffa nel riminese

Un’azione di classe per tutelare i consumatori.

L'albergo fantasma

È l’iniziativa promossa dall’associazione Codici dopo la denuncia di numerosi turisti. Stanze e pensioni complete prenotate a prezzi allettanti, ma all’arrivo, nulla di tutto ciò. È quanto sta accadendo a Rimini, nell’hotel Gobbi, in viale Siracusa 28, Rimini, albergo a due stelle nella frazione di Marebello.

La denuncia dei turisti 

Il numero dei turisti raggirati continua a crescere, borse e valigie alla reception dell’hotel ad accumularsi. Da quanto emerso, molti i turisti che hanno pagato in anticipo la caparra, alcuni addirittura il saldo dell’intero soggiorno, e di rimborsi neanche l’ombra, così come dei proprietari dell’albergo.

Addio vacanze 

Codici Emilia-Romagna sta monitorando la situazione per fare maggiore chiarezza su questo inaccettabile accaduto che oltre ad aver mandato in fumo le vacanze di circa 500 cittadini, offende gli industriosi albergatori della riviera romagnola. L’associazione sta raccogliendo adesioni al fine di incanalare le legittime richieste dei consumatori coinvolti nella vicenda per avviare un’azione di classe nei confronti dei proprietari della struttura per recuperare i soldi versati e il danno da vacanza rovinata.

L'azione di classe 

“Abbiamo deciso di avviare un’azione di classe – spiega Fausto Pucillo, Segretario di Codici Emilia-Romagna – perché riteniamo che i consumatori danneggiati dal comportamento scorretto della struttura alberghiera debbano essere risarciti, anche per la vacanza rovinata”.

Il precedente 

Di poche settimane fa, una vicenda simile, sempre in una struttura ricettiva di Marebello, con oltre 150 persone raggirate da un albergatore che ha fatto incetta di clienti e caparre per poi sparire nel nulla. Il Comune di Rimini aveva provveduto a emettere un’ordinanza di chiusura per questa struttura, per via di numerose irregolarità, ma senza successo in quanto il titolare dell’attività si sarebbe reso irreperibile e non è mai stato possibile consegnare la notifica.

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