Codici: il referendum sulla giustizia sia l’occasione per il rilancio della partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica del Paese

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Dall'ufficio Stampa di Codici

Codici: il referendum sulla giustizia sia l’occasione per il rilancio  della partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica del Paese

Codici: il referendum sulla giustizia sia l’occasione per il rilancio della partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica del Paese

È un appuntamento importante quello di domenica.

Il referendum sulla giustizia

Il 12 giugno si voterà per il referendum sulla giustizia e, secondo l’associazione Codici, questo ritorno alle urne rappresenta una tappa fondamentale nella vita democratica del Paese. “In queste settimane – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ci siamo confrontati all’interno dell’associazione sul referendum e sui cinque quesiti che vengono sottoposti al voto, ovvero legge Severino, limitazione delle misure cautelari, separazione delle funzioni tra magistrati e pubblici ministeri, valutazione dei magistrati, elezione dei membri del Csm. È stato un dibattito partecipato ed interessante, che ha registrato tante voci e posizioni, accomunate da un parere comune e condiviso: la partecipazione. Anche considerando quanto avvenuto negli ultimi mesi a livello politico per via della pandemia e quanto sta accadendo oggi con la guerra in Ucraina, con un Parlamento che appare sempre più spogliato del suo ruolo e delle sue funzioni, siamo convinti che la partecipazione al voto del 12 giugno ricopra un ruolo centrale. Non vogliamo dare indicazioni, perché riteniamo che ognuno debba maturare le proprie idee in maniera libera ed autonoma, ma ci permettiamo di rivolgere un invito ai cittadini. Quella di domenica è l’occasione per rinnovare il proprio impegno nella partecipazione attiva alla vita istituzionale e politica del Paese.

Il ruolo dei cittadini

Il nostro auspicio, quindi, è quello che in tanti si rechino alle urne. Il mancato raggiungimento del quorum non sarebbe una sconfitta soltanto per i promotori del referendum, ma per tutti, perché verrebbe menomato, ancora una volta, uno dei diritti di partecipazione democratica. Al riguardo, riteniamo necessario rivedere la formula referendaria. Il quorum è antidemocratico, perché puntualmente non viene raggiunto e così si vanifica il parere che il cittadino esprime recandosi al seggio. È un problema serio, da affrontare e risolvere. Con il referendum vengono messi in discussione temi fondamentali. Questo sulla giustizia, ad esempio, dimostra il malessere profondo dei cittadini nei confronti del sistema giustizia, che non offre adeguate garanzie e non prevede forme di responsabilità dei magistrati per fatti gravi. È per questo che riteniamo fondamentale dare il giusto peso al referendum e il voto del 12 giugno è l’occasione per lanciare un segnale anche in questa direzione”.