Codici: rischio selezione dei ricoveri in terapia intensiva per età

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Dall'ufficio Stampa di Codici

Codici: rischio selezione dei ricoveri in terapia intensiva per età

Codici: rischio selezione dei ricoveri in terapia intensiva per età

L’associazione Codici sta predisponendo denunce penali in merito alla gestione dell’emergenza Coronavirus da parte delle strutture sanitarie. Nello specifico, si tratta dei ricoveri nelle terapie intensive.

L'invito ai cittadini a segnalare

“A causa di una disorganizzazione gravissima – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – nella fase acuta della seconda ondata c’è il rischio che i posti vengano garantiti soltanto ai pazienti più giovani, condannando di fatto gli anziani. Questo è inaccettabile. Invitiamo i cittadini a segnalarci situazioni del genere, perché il diritto alla salute deve essere garantito a tutti e stiamo predisponendo denunce penali per tutelare i pazienti".

I posti letto disponibili

Sono 6.628 i posti letto nelle terapie intensive italiane. Prima dello scoppio della pandemia, a fine dicembre, erano 5.179. Stando a quanto previsto dal decreto Rilancio, dovrebbero diventare prossimamente 8.732. Come riportano i dati del bollettino del 26 ottobre del Ministero della Salute (www.salute.gov.it), le terapie intensive occupate da pazienti Covid19 sono 1.284. Stando all’ultimo report settimanale del Commissario Straordinario per l'Emergenza Domenico Arcuri, circa il 15% dei posti disponibili in terapia intensiva è occupato da pazienti Covid19. Negli ultimi giorni il dato sarebbe salito a circa il 19%, cifra che però si riduce se si prendono in considerazione gli ulteriori posti letto (1.660) che sono stati distribuiti alle Regioni e che sono attivabili con i ventilatori. 

Garantire il diritto alla salute 

"Sono mesi che gli esperti mettono in guardia le istituzioni sul rischio di una seconda ondata della pandemia ed ora che questo scenario si è verificato, emerge un’impreparazione che lascia basiti. C’era tutto il tempo per prendere le adeguate contromisure ed invece è stato fatto poco o nulla, tant’è che ci ritroviamo a rincorrere nuovamente l’emergenza. Non è pensabile rifiutare il ricovero in terapia intensiva di un anziano che per anni ha pagato con le proprie tasse un servizio che gli viene negato ora che ne ha bisogno. La nostra attenzione sarà massima affinché il diritto alla salute venga garantito a tutti”.

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Telefono 06.55.71.996